giovedì 26 maggio 2011

PubMed [Assignment 6]



Questo sito l'ho trovato estremamente utile: proprio ieri stavo studiando sul tanto temuto libro di istologia, e non riuscivo ad avere una visione d'insieme del sarcoplasma e dei tubuli T del tessuto muscolare scheletrico.

Avendo letto  che parlava di questo fantomatico PubMed ho provato a dare un'occhiata.
E nonostante la ricerca iniziale mi avesse scoraggiata alquanto (scrivendo "muscle tissue" vengono fuori 15793 risultati!!), dopo aver capito che potevo mettere i cosiddetti "Limits", ovvero dei limiti di ricerca all'interno del sito mi è andata un po' meglio.
Infatti il mio inglese non è proprio ferratissimo, specialmente per quanto riguarda quello scientifico, quindi provando a mettere i risultati in italiano ecco che mi rimangono solo 10 risultati, decisamente molti meno rispetto ai precedenti.
Ho letto qualcosa, e mi è sembrato molto utile, anche se non ho avuto ancora molto tempo per approfondire l'argomento.
Comunque mi sembra un metodo molto rapido, sopratutto perché è una raccolta di materiale scientifico sempre a portata di mano, per qualunque dubbio possa venire.
Ecco, per adesso mi ci sono solo un po' divertita. Sono sicura che in futuro, per materie più specifiche a livello universitario, ma anche come approfondimento a livello professionale successivamente, ci sarà estremamente utile.

lunedì 9 maggio 2011

Ciò che non conosciamo lo uccidiamo senza accorgercene [Assignment 3]

Bene bene bene, ammetto che 60 pagine di testo inizialmente mi hanno spaventata, non perché non sia abituata a a leggere (la maggior parte dei nostri manuali contengono come minimo 600 pagine) ma perché ho serie difficoltà a Leggere al computer.
Questo problema non mi deriva dall'affaticamento agli occhi o da problemi di vista (anche se dopo un po' che fisso la luce bianca dello schermo inizio a risentirne!), ma dal fatto che mi distraggo continuamente.
Con un libro non mi capita così di frequente. In questo caso è più uno studio "statico": mi siedo alla scrivania, apro il libro, mi armo di lapis e evidenziatore e inizio la lettura. Leggere, riassumere, ripetere.
Se invece ho un testo su computer, delle slide o degli appunti su MedWiki (che, confesso, mi fa fatica stampare!), ma anche semplicemente un articolo di giornale entra in gioco l'arma letale: Internet.
Se leggo qualcosa di interessante, che mi stimola, vado immediatamente a cercarlo e così mi perdo nella rete.
Ecco, la rete: quello di cui appunto si parlava nell'articolo.  

Possono venire in mente immagini diverse pensando alle reti, ai nodi e alle connessioni.
In questo caso le connessioni di sviluppano nella mia testa, e le connessioni si raggruppano in nodi, i quali costituiranno poi la rete. 

Ed è quello che esattamente accade su Internet. 
Questo mi è venuto in mente: un certo parallelismo tra la strutturazione del nostro cervello e quella della macchina. L'ossimoro del caos ordinato si riscontra sia nel naturale (la nostra mente, appunto) che nell'artificiale.  
Lo "stare online" è spesso inteso nella sua accezione negativa: giovani perditempo che si baloccano con innumerevoli sciocchezze. Se lo "stare online" è usato con coscienza e intelligenza (senza nulla togliere alla parte ludica, che serve sia nel reale che nel virtuale) a mio modesto parere l'accezione negativa scompare.

Ci sono altri due argomenti che mi hanno particolarmente colpito dell'articolo: 

Il primo è la raffigurazione della crescita esponenziale con la curva: ecco, nonostante "esponenziale" sia un termine enormemente inflazionato non l'avevo mai associato visivamente alla curva dell'equazione esponenziale, che dà realmente il senso di percezione dell'evoluzione: prima lenta e impercettibile, poi esplosiva.
La maggior parte delle connessioni ci sfugge, ma quando si palesano è come se si aprisse un mondo.
Il secondo è la metafora del bosco: ritengo che sia completamente azzeccata. Non si può conoscere tutto né tanto meno in maniera approfondita, è questione di scegliere quale spazio ritagliarsi e approfondire quello, al momento, senza la smania di apprendere tutto e subito, proprio come per conoscere un bosco non importa essere a conoscenza di tutti i tipi di alberi che lo compongono o di tutti gli esemplari di animali che lo popolano.

Concludo la mia riflessione con una nota sul Personal Learning Environment (PLE).
Io associo molto spesso dei colori a dei concetti.
Ecco, il PLE lo vedo arancione, un colore caldo ma non violento, che mi rimanda a un senso di ambiente personale e confortevole.
Invece la Classroom Learning Environment mi fa venire in mente il blu: colore freddo e un po' più piatto. 

Il Blu però è il mio colore preferito.
Forse perchè nonostante il PLE sia più congeniale ad un ambiente creato "ad personam", la classe e la scuola intese in senso accademico sono talmente tanto insite nel nostro quotidiano da essere riuscite a diventare parte di noi. 

E sapere che il modo di insegnare in questo senso, tanta teoria e poca pratica, mi servirà a ben poco nella vita in effetti mi spaventa un bel po'!

Ho riassunto e commentato quello che mi ha colpito maggiormente, senza togliere nulla al resto ovviamente.

Infine, c'è una frase che mi sembra particolarmente significativa e che esprime un concetto importante: "Ciò che non conosciamo lo uccidiamo senza accorgecene".
Ed è proprio vero. Sembra assurdo, ma rimanendo immobili, con paraocchi e paraorecchie annessi, nelle nostre consapevolezze, in modo statico e stazionario, violentiamo tutto quello che, in potenza, sarebbe potuto entrare in noi, migliorarci o peggiorarci, ma comunque, in ogni caso, cambiarci, renderci diversi.

domenica 8 maggio 2011

Lady BaBa

Lady BaBa
Ora di Biochimica, due compagne di banco stanche di seguire la lezione e un po' di creatività: ecco cosa ne viene fuori!
La signorina Giulia Giacomelli ha avuto la bella idea di ritrarmi incarnandomi nelle vesti del mio blog. Guardando i post precedenti vedrete un vestito fatto con delle palline; a lei è rimasto particolarmente impresso, insieme alle scarpe di McQueen indossate da Lady Gaga in questo post.

Eccone il risultato (ho dovuto pubblicarlo come elogio alla sua follia!)
Il nome Lady BaBa deriva ovviamente dalla cantante, nel cui nome la "G" è sostituita con la "B" di Bandinelli.
Se ve lo state chiedendo no, non ci droghiamo!

giovedì 5 maggio 2011

Assignment 1

Non sono amante dell'ordine, o quantomeno non riesco a mantenerlo, e come per la prima pagina del quaderno di inizio corso mi ero ripromessa di mantenere un filo logico all'interno di questo blog.
Come da copione non ci sono riuscita ed eccomi a commentare l'Assignament 1, dopo aver pubblicato il commento del 4 e del 2, in quest'ordine per l'appunto.
Caoticità personale a parte iniziamo con i Feed RSS.
Ok, non avevo la benché minima idea di cosa fossero né a cosa servissero. La prima cosa che faccio, come sempre d'altronde, è quella di leggermi la definizione su Wikipedia:
"ll feed web è un'unità di informazioni formattata secondo specifiche (di genesi XML) stabilite precedentemente. Ciò per rendere interoperabile ed interscambiabile il contenuto fra le diverse applicazioni o piattaforme."

Bene, non ci capisco nulla lo stesso. Avendo letto sull'Assignment del professore qualcosa sui file OPML, clicco sul link presente sulla destra della pagina di Insegnare Apprendere Mutare e la finestra che mi si apre non è leggibile dal mio computer.
Allora mi armo di pazienza (d'altronde era il primo Assignment, nonostante pubblichi il tutto solo ora!) e capisco che devo guardare il video.
Seguo quello che fa il professore passo per passo. Finalmente riesco a capirci qualcosa e riesco a intuire il senso di quello che devo fare.
E in effetti mi si è aperto un mondo: la prima cosa che mi sono chiesta quando ho iniziato a fare il blog e ho curiosato un po' in quegli altrui è stata come avrei fatto a tenermi aggiornata sugli aggiornamenti dei blog altrui.
Invece Google Reader mi ha dato la soluzione: quando trovo i titoli dei post in neretto so che non li ho ancora letti.
Sistema molto più rapido e se non altro più efficace che cercare un blog alla volta!
Inoltre è utilissimo anche per altri link: ho inserito alcuni tra i miei siti preferiti, insomma, quelli su cui vado più spesso, e così capisco quando c'è qualcosa di nuovo che non ho ancora visto.
Insomma, sono rimasta proprio entusiasta di questo metodo rapido e veloce per trovare tutti gli aggiornamenti che altrimenti mi sarebbero sfuggiti.






Pre assignment 2




Io e la mia amica, nonchè compagna di corso, Giulia Giacomelli condividiamo una passione: Lady Gaga.
Avendo letto il Pre Assignment 2 del professore non potevamo non sfruttare quest'occasione per pubblicare un suo video.
Abbiamo quindi usato dotSub, abbiamo caricato il video di "Born this way" e ci siamo messe al lavoro.
Il compito consisteva nel mettere dei sottotitoli ad un video da noi scelto e poi pubblicarlo.
Noi abbiamo deciso di inserire i sottotitoli in italiano: ci abbiamo messo un po' ma è stato davvero divertente.


Buona visione!


P.s. Per visualizzare i sottotitoli dovete cliccare su "Choose language" e scegliere "English 100%"!!

domenica 1 maggio 2011

Scarpe scultura o scarpe tortura?!

Sempre più eccentriche e particolari, indossate e create per colpire e stupire gli altri, le scarpe, quelle col tacco specialmente, non sono più delle semplici calzature ma talvolta delle vere e proprie sculture, definite da alcuni addirittura opere d'arte.


     Lo stilista Marc Jacobs ha ribaltato i ruoli: il tacco non serve             per sostenere il tallone, sfida le leggi di gravità e lo ribalta, lo 
     pone orizzontalmente e posteriormente rispetto alla punta del 
     piede.
     Forma d'arte? Chissà! 
     L'unica cosa certa è che non devono rappresentare proprio il 
     massimo della comodità.  
   


.
                        
 E come non parlare di Alexander McQueen?!                         Plateau altissimi, tacchi scultura vertiginosi, ma 
                         sopratutto forme eccentriche e sgraziate, che 
                         sembrano uscite da un fil di fantascienza.
                         Grande stima per chi ha osato metterli anche solo 

                         per una sera e sopratutto per chi ha osato
                         comprarli, visti i prezzi a cui sono vendute.
                        
 
Io la conosco una persona che ha avuto il coraggio di camminarci.
Indovinate un po' chi è?





Lady Gaga, Bad romance.
























Tanti altri stilisti hanno osato per quanto riguarda il tacco alto:




 Miu Miu
 Alberto Guardiani




                                                                                                                  



                                                                          Prada
                

                                              






...E per una volta possiamo non invidiare le modelle che sono costrette ad indossarle!